Dare valore al «capitale umano» con percorsi di mobilità interna
Una strategia fondata sulla valorizzazione delle competenze e sul miglioramento dell’esperienza dei lavoratori nel corso del loro ciclo di vita professionale è la chiave per far crescere l’azienda: questa prospettiva in EDUCatt si è svolto un percorso di mobilità interna per leggere i vincoli di alcuni lavoratori in maniera proattiva.
«La tua organizzazione non sarà mai più forte delle persone che ricerchi, selezioni e assumi e di quanto efficacemente esse vengono inizialmente addestrate e infine trattenute», scriveva Peter Drucker negli anni Settanta del ’900: ad oggi né la pratica né la ricerca scientifica hanno potuto smentire l’intuizione di uno dei padri dell’economia d’impresa.
Una gestione strategica delle risorse umane, infatti, si rivela sempre di più un fattore fondamentale per il successo delle aziende, più dei software, più dei modelli finanziari, più degli algoritmi e più del marketing. Sono le persone a creare valore, la loro formazione, la loro motivazione, la loro percezione di essere valorizzate e apprezzate.
Come recita la mission di EDUCatt, formulata “dall’interno” da un gruppo di lavoro già nel 2009, l’essenza della Fondazione è definita proprio dal valore delle persone che, a diverso titolo, collaborano al progetto di cui l’Ateneo ha investito la Fondazione per il diritto allo studio per contribuire al progetto educativo dell’Università. In questa comunità tutti sono importanti e necessari a svolgere con creatività e spirito di servizio un ruolo che è innanzitutto di accoglienza e accompagnamento: si tratta di un vero e proprio «capitale umano», un valore che di rimando va coltivato attraverso la vicinanza costante dell’Ente per incontrare esigenze e aspettative dei singoli e aiutare a compiere al meglio la dimensione lavorativa individuale.
Questa attenzione alla persona ha portato la Fondazione a coinvolgere 11 lavoratrici e lavoratori – le cui limitazioni, certificate dal Medico Competente, non consentivano una adeguata espressione della loro professionalità nella posizione lavorativa occupata – in un percorso elaborato con il supporto del professor Emanuele Testa e con l’obiettivo di assumere in modo proattivo gli aspetti di vincolo, studiando percorsi alternativi che possano valorizzare le loro aree di risorsa, le competenze che possono esprimere, prendendo in considerazione, oltre alle esperienze professionali svolte, quelle legate ad altri ambiti della loro vita.
Il percorso ha consentito ai lavoratori di analizzare nel dettaglio le proprie competenze per averne piena consapevolezza: questo patrimonio rafforza, prima ancora dell’organizzazione, le persone stesse e favorisce la transilienza, ovvero la capacità di trasferire le competenze da un ruolo all’altro della vita.
Il percorso, che ha reso possibili anche alcune opportunità di ricollocamento interno, è stato esempio di come la mobilità tra servizi e funzioni può diventare strumento di sostenibilità per un’organizzazione attenta alla valorizzazione del capitale umano: se EDUCatt può dare pieno adempimento alla propria missione è grazie al lavoro di tutte le persone capaci non solo di prestare la loro opera con spirito di responsabilità, ma soprattutto di spendersi al fianco degli altri e di creare quei legami di bene che rendono coesa la nostra comunità.